Lo confesso, sono una fifona. Il mio primo approccio con i film horror è stato un disastro, una cosa tremenda per cui ancora provo un po’ di vergogna. Ero alle scuole medie e una delle mie compagne raccontò la trama di un film in cui un ragazzo saliva su un aereo, sognava la caduta dello stesso e pochi istanti dopo la tragedia succedeva davvero. Per lo strano meccanismo della Mediaset non molto tempo dopo quel film venne rimandato in replica e ricordo di essermi aggrappata talmente forte al telecomando, gridando che quel film era terribile e non lo doveva vedere nessuno, che i miei mandarono di filato a dormire, senza possibilità di replica. Il primo trauma si era formato nella mia testolina bacata a causa di Final Destination…che figura.Le cose sono cambiate negli anni seguenti, ho avuto anche io la mia fase di amore per i film horror (sempre in piccole dosi), scemata poco tempo dopo e poi rinata con maggiore consapevolezza negli anni più maturi. Una cosa però non è mai cambiata: la mia enorme fifa.
Essendo una lontrina dalla sfrenata immaginazione mi basta davvero poco per ricevere gli imput giusti a dare il via a tremende elucubrazioni. Non sono facilmente impressionabile, ma un film ben realizzato fa sì che io la sera successiva alla visione di un film dell’orrore “senta cose”, che io immagini un’ombra sul corridoio, uno scalpiccio al piano di sopra, una presenza dietro la porta del bagno. Arrivo a immaginare di avere qualcosa sotto il letto, una mano che mi afferra le caviglie mentre dormo…ma sono al tempo stesso incredibilmente affascinata da questa paura viscerale, tanto da trovarmi a ricercarla volontariamente, di tanto in tanto.
Forse è una pazzia, ma la paura (parlo di questo tipo innocuo di paura e non quella per un pericolo reale) è una vera e propria droga. È difficile farne a meno, soprattutto quando viene instillata nel modo giusto, con scelte registiche ben ponderate e una recitazione ad hoc. Non c’è niente di meglio di una festività come Halloween, ormai alle porte, per metterci di fronte alle diverse manifestazioni di questo atavico sentimento e per sfidarlo guardando qualche bel prodotto cinematografico che sappia metterci i brividi.
Per i più impavidi dunque ecco 5 film horror da guardare la notte di Halloween…divertitevi!
1. Creep
Questa che sto stilando non è affatto una classifica, ma non posso non mettere Creep in prima linea, uno dei miei film horror preferiti. Tra tanti prodotti fatti bene, con effetti speciali mozzafiato e make-up horror da brividi, questo prodotto da budget bassissimo mi ha conquistato proprio per la sua semplicità. Grazie ad esso mi sono resa conto che per spaventarmi non c’è bisogno di una computer grafica pazzesca, ma di scene e riprese ben ponderate e fatte al momento giusto, nonché di un crescendo di incertezza e aspettativa che sfocia in una scelta azzeccata.
Si può dire che Creep si presenti come una di quelle ricette facili e veloci fatte con ciò che rimane in frigorifero, riciclando ingredienti e andando al risparmio. Registi e sceneggiatori sono infatti gli stessi attori del film, ossia Patrick Brice e Mark Duplass. Il risultato, a mio avviso, è stato ottimo.
Il film si svolge tutto grazie al meccanismo già usato – e qui realizzato in modo eccellente – del found footage, ossia del filmato amatoriale di una videocamera, e inizia subito con il compito di un videomaker freelance, Aaron, che viene ingaggiato da un uomo malato di cancro e desideroso di lasciare al figlio un videomessaggio da vedere durante la sua crescita. L’uomo, Josef, è decisamente bizzarro, tra il folle e il tenero, amante degli scherzi proprio come un bambino burlone. Ma attraverso l’esperienza in prima persona, i filmati tremuli e a volte poco chiari, un’azione concitata che si svolge in meno di un’ora e mezza e l’ambiguità di Josef, il film ci conduce per mano in un viaggio inquietante, dove la realtà si svela poco a poco con un’angosciante semplicità. Sicuramente da vedere. Se poi scoprite che questo genere di film vi piace, non perdetevi Creep 2, sequel di Creep che a differenza delle previsioni è riuscito a riproporre lo stesso meccanismo senza annoiare.
2. Veronica
Dopo aver visto un paio di film ispanici posso dire che gli spagnoli ci sanno abbastanza fare con gli horror. Si tratta di nuovo di una storia di spiriti e possessioni, ma questo film rivede questo argomento in modo molto semplice, come piace a me, preferendo ai grandi effetti speciali un’atmosfera di inquietudine costante e il senso di impotenza della protagonista. Quest’ultima è la giovanissima Veronica, che un giorno decide di contattare il padre morto tramite una seduta spirita con le amiche (ma che fai, non te l’hanno insegnato che ‘ste cose sono pericolose??). Dopo la seduta comincia ad assistere a fenomeni paranormali (ma va’?) e a capire che una banale goliardata può avere conseguenze tremende per lei e la sua famiglia.
L’ottima regia, le scelta di non dare alla pellicola un’impostazione “da filmone horror del secolo” e l’aria di ineluttabilità che si respira durante la visione contribuiscono a rendere Veronica un ottimo film horror da vedere ad Halloween.
3. The Babadook
I bambini da sempre sono i migliori personaggi dei film horror di successo, perché ammettiamolo, fanno paura. Non si sa mai quello che pensano, fanno cose strane, hanno un senso un po’ distorto del bene e del male. The Babadook è la storia di un bambino tormentato dai mostri, una storia che narra però anche un dramma psicologico e che trasmette un messaggio che mi ha commossa. Dopo la lettura di un libro illustrato per bambini, il piccolo Samuel viene scosso da visioni terribili di un’oscura presenza chiamata The Babadook. Far entrare la creatura è stato un errore, e ora si sta impossessando della sua vita come un morbo. Film che ha generato in me non poca inquietudine, ma anche un senso di calore famigliare per l’insegnamento che vuole dare: i mostri fanno parte della nostra vita e solo la vicinanza e l’amore dei nostri cari possono sconfiggerli.
4. The Boy
Le bambole. Ah che gioia, che serenità guardarle, vero? Soprattutto se di porcellana, con gli occhi grandi e il viso serio. Soprattutto se venite ingaggiati da una strana famiglia per badare a una di loro come se fosse un bambino vero. È quello che succede a Greta, che si trova a dover fare da babysitter a Brahms – il figlio di una anziana coppia inglese –, che in realtà non è altro che una bambola di porcellana. Fosse capitato a me sarei già scappata via come un fulmine, ma Greta intravede la possibilità di soldi facili e accetta (ma io dico..). Non crede nemmeno per un secondo che Brahms sia di più di quello che sembra, ma strani eventi cominciano ad accadere in quella grande casa, che farebbero ricredere chiunque.
5. The Witch
Questo posto se lo sono giocati a pari merito The Witch e A Quiet Place. Il motivo per cui la mia scelta è ricaduta sul primo titolo riguarda semplicemente una distinzione tra generi. Sebbene A Quiet Place tenga incollati allo schermo con i muscoli contratti in una tensione pazzesca, non lo considero esattamente un film horror, bensì una sorta di thriller (bellissimo). The Witch invece, con le sue atmosfere cupe e quel malessere che suscita nello spettatore, può essere considerato un vero e proprio horror psicologico. Diretto da Robert Eggers, The Witch ha la particolarità di essere ispirato direttamente da resoconti del Sedicesimo secolo. Racconta la storia di una famiglia del New England che nella prima metà del 1600 va a vivere in una casetta isolata accanto al bosco per contrasti ideologici con la propria comunità di appartenenza. Il capofamiglia è un uomo cattolico dai pensieri piuttosto radicali, che cresce i figli secondo una precisa morale puritana e che desidera donare alla propria famiglia una vita umile e basata sull’allevamento e la coltivazione della terra. Il bosco lì accanto, però, cela una minaccia e la scomparsa del più piccolo dei figli è solo l’inizio di una serie di eventi sinistri e demoniaci.
The Witch è il film horror che non ci si aspetta e che si presta a varie interpretazioni. A differenza dei soliti film di mostri e demoni non si fa troppo affidamento sui jumpscare. Sono il silenzio e l’attesa a snervare, così come i dubbi che sorgono attorno alla figura storica e culturale della “strega”. Basta il fitto del bosco a generare paura, la consapevolezza che c’è qualcosa di terribile tra quegli alberi, una presenza che non risparmierà neanche la sacra sicurezza della propria casa. Un film da vedere assolutamente prima o poi nella vita, perché rifiuta la cultura dello “spavento” e gioca sul terrore e l’assurdità di un’epoca oscura e delle sue convinzioni.
Per oggi è tutto, riccetti di mare. Ditemi le vostre impressioni, fatemi sapere i vostri programmi brividosi per Halloween e mi raccomando, fate i bravi! Buona visione!