Non ho mai masticato il gergo musicale, né ci ho mai capito molto. La mia esperienza con le note si limita a quando alle elementari e alle medie mi facevano suonare Fratello Sole e Sorella Luna con il flauto dolce… ero stonata come le unghie sulla lavagna. Ma la musica mi piace, come in fondo piace a tutti, e anche io ho le mie piccole fisse, ordinatamente conservate in playlist di Spotify, Youtube e all’interno del mio fedelissimo lettore mp3 (sono troppo povera per un iPod).
In cima alla mia lista di ossessioni melodiche ci sono le colonne sonore, quelle che mi fanno venire la pelle d’oca sulle braccia, ma negli ultimi tempi mi sono imbattuta quasi per caso in un genere che non avevo mai saputo definire: la musica Southern Gothic.
È impossibile non averlo mai ascoltato, in radio o in qualche film o serie tv a tema, ma la sua esistenza è tanto discreta e defilata da costituire un genere minore, ma tutt’altro che banale. Sì, perché la musica Southern Gothic è molto più di ciò che l’orecchio riesce a percepire. Dietro al sound country misterioso, cupo e a tratti malinconico si cela un sottofondo molto più antico e rilevante di quanto avessi immaginato.
Dopo aver scoperto il nome di questo genere musicale mi sono domandata: “perché gotico? Questo non è gotico”. Provengo anche io da una di quelle fasi non troppo insolite (e tuttora in corso) in cui trovavo fichissimi il trucco pesante, il pizzo, gli abiti neri ottocenteschi e gli intermezzi lirici del gothic metal, per questo motivo è stato impossibile non tentare di trovare un legame tra i due gotici.
A un primo ascolto i due generi sembrano completamente opposti, ma la verità è che qualcosa in comune c’è e va ricercato nella loro origine letteraria. Se però pensate che in un blog dedicato principalmente a recensioni di libri e serie tv io vada off topic trattando di queste tematiche, vi sbagliate: i legami tra il genere musicale e quello letterario sono molti.
Le canzoni Southern Gothic sono infatti piccoli romanzi e racconti concentrati in pochi minuti e sono in grado di far respirare le loro atmosfere in modo tanto efficace da far percepire che oltre la musica c’è molto di più. Mi sono divertita ad ascoltare, indagare e interrogarmi sui molti aspetti della musica Southern Gothic e devo ammettere che più ho scoperto su questo interessante genere, più ora lo apprezzo. Mettetevi comodi, perché stiamo per fare una visitina… al lato oscuro.
La storia del Southern Gothic si intreccia con quella del gotico europeo di cui tutti sono a conoscenza grazie a più o meno interessanti studi scolastici. Chi ha dovuto come me affrontare lezioni di letteratura inglese (e non solo) conosce a menadito le caratteristiche del romanzo gotico, fatte di mistero e personaggi enigmatici. Il Southern Gothic deriva proprio da questo movimento, variando però anche di molto i suoi elementi e adattandoli a un’ambientazione diversa, quella del Sud degli Stati Uniti, zona interessata da tutt’altri eventi storici e influenzata da particolari fattori culturali.
L’origine della musica Southern Gothic: il Gotico Inglese
Il genere gotico, nato nel Settecento dalla coesistente corrente romantica, esplora ambientazioni medievali, fantasiose e spaventose e sfrutta il fascino delle emozioni più estreme (in netto contrasto con la pacatezza e la razionalità del Settecento, secolo dei Lumi) al tempo stesso per angosciare e affascinare il proprio pubblico. Le atmosfere fatiscenti e terrificanti erano il fulcro dei racconti e dei romanzi gotici, castelli diroccati, rovine antiche, ville decadenti, così come svolgevano un ruolo importante anche i protagonisti, esseri spaventosi o tormentati, personaggi ambigui o semplicemente diversi. Il romanzo gotico racchiudeva in sé tutto il gusto per il macabro, l’irrazionale, il misterioso e l’insondabile, che per natura è presente nel cuore umano.
È così che autori come Horace Walpole, Mary Shelley, Ann Radcliffe, Matthew Lewis, John William Polidori e moltissimi altri hanno sfruttato questa fascinazione per il sentimentale e il misterioso per farsi amare dal proprio pubblico con romanzi entrati a far parte della storia della letteratura europea e nell’immaginario comune (i famosi Dracula e Frankenstein). Mi svesto dei miei abiti di finta critica letteraria per farvi notare che è anche merito di questi signori che prodotti come The Vampire Diaries, The Originals, Teen Wolf e molti altri hanno riscosso un enorme successo. Le mode (musicali, artistiche e letterarie) tornano sempre e non mancano di affascinare ora come nel passato (anche se in modo diverso).
L’evoluzione del genere ha portato a sfumature più riflessive e psicologiche, con romanzi che tentavano di sondare i misteri della mente umana (come chiaro preannuncio dello svilupparsi della psicanalisi). Dal mistero e l’introspezione di Edgar Allan Poe e Stevenson, fino alla scienza deduttiva di Arthur Conan Doyle e il suo eccentrico Sherlock Holmes, il romanzo gotico sfocia nel giallo, nel noir e nel fantascientifico e conosce una diffusione geografica oltre che tematica. Al di fuori dei confini europei, il gotico raggiunge gli Stati Uniti e lì si diffonde con stilemi propri nell’Ottocento, dapprima con il gotico americano che esplorava tematiche molto simili e poneva l’attenzione sul contrasto tra razionale e irrazionale, in seguito con varianti molto particolari come il Southern Gothic. Si può dunque parlare di quest’ultimo come di un genere ibrido dall’evoluzione stratificata e affascinante che affonda le proprie radici nel settecentesco gotico europeo.
Il Gotico inglese si evolve nel Gotico Americano
Il Southern Gothic è un sottogenere del gotico tradizionale sviluppatosi all’interno della vasta letteratura americana e ambientato soprattutto nella zona meridionale degli Stati Uniti, un’area che viene comunemente definita il “profondo sud”. Essendo una forma evoluta del gotico europeo non può che raccogliere molti elementi tipici ed emblematici di quel movimento, come il fascino per l’orrido, le atmosfere misteriose e fatiscenti, le ambientazioni inquietanti e l’antitesi tra razionalità e irrazionalità. Il gotico del sud compie però un passo ulteriore, discostandosi dagli elementi “positivi” (si fa per dire) del gotico europeo e mostrando la parte più inquietante e malata della vita.
Se il gotico europeo esplora i fascinosi ambienti medievali ormai in rovina e narra le azioni di protagonisti inquietanti ma dal fascino innegabile, questa nuova forma letteraria non cerca la stessa suspense, ma mostra una realtà disillusa, priva di speranze e ormai caratterizzata da valori decaduti. La Guerra Civile (1861-1865) ha lasciato povertà e vacuità spirituale, ma soprattutto un’estrema frammentazione culturale e cultuale, razzismo, paura, alienazione e criminalità. Ecco dunque che gli scritti di genere Southern Gothic si fanno portavoce del Sud e mostrano al proprio pubblico eventi grotteschi e violenti, protagonisti caratterizzati da follia e fanatismo religioso, culti esoterici e situazioni da incubo. Spariscono le atmosfere fantastiche del gotico europeo, per lasciare spazio a una forma di cupo realismo magico e ad ambientazioni povere e rurali che sono veicolo di una profonda critica sociale.
La frammentazione culturale e religiosa è evidente soprattutto nei temi e nelle situazioni: eventi soprannaturali con risvolti esoterici, rituali che richiamano il vudù (che a sua volta richiama le tradizioni dei popoli oppressi dallo schiavismo), stregoneria ed elementi satanici, ma anche ideali cristiani oppressivi ed estremi, razzismo, violenza e instabilità mentale, disperazione e decadenza degli ideali, morte, magia e confine estremamente labile tra buoni e cattivi, vittime e carnefici. Quella descritta dai romanzi Southern Gothic è una realtà malata e spaventosa, che sembra incapace di affascinare, ma invece ci riesce alla perfezione.
Molti sono i nomi legati a questo genere, tra cui William Faulkner, il già citato Poe e Mark Twain. Esempi più moderni sono Ann Rice e Charlaine Harris (sì, gente, proprio quelle dei vampiri), Harper Lee e Joe R. Lansdale. Non mancano (ovviamente) film e serie tv, ma è sulla musica che mi vorrei concentrare.
La musica Southern Gothic: un sound alternativo dai toni cupi
La musica Southern Gothic raccoglie gli elementi della propria letteratura di riferimento molto più di qualunque altro genere tradizionale (alla pari forse del gothic metal e delle sue varianti) ed è per questo che mi affascina così tanto: è un genere tendenzialmente moderno, non considerato vintage, utilizzato come colonna sonora di film e serie tv e dunque assolutamente non di nicchia, eppure ha alle spalle una storia letteraria incredibile e molte tematiche narrative che non si incontrano negli altri generi.
Il Southern Gothic musicale può essere trovato anche sotto l’etichetta di Dark Country e Gothic Americana (dove il termine Americana indica un genere simile al country tradizionale, con molti elementi popolari tipici degli Stati Uniti). È effettivamente una sorta di fusione tra elementi del rock alternativo e del country, con influenze anche dal Bluegrass (altro genere che apprezzo molto), ma al di là dei generi che gli si affiancano la vera particolarità del Southern Gothic è la forte carica narrativa che lo contraddistingue.
Le canzoni Southern Gothic descrivono situazioni paranormali e misteriose, spesso orrorifiche o spaventose. Raccontano di individui fortemente disturbati, dediti a omicidi o a crimini tremendi, alla magia nera, al satanismo e al vudù. Fantasmi, spiriti, vampiri e altri mostri dell’immaginario collettivo.
L’ambientazione popolare del Sud degli Stati Uniti si esprime grazie all’uso di strumenti come il violino, la chitarra, il banjo e il contrabbasso, ma non mancano suoni accessori come il rumore di catene nell’evidente tentativo di rievocare i fantasmi delle antiche, ma mai dimenticate, forme di schiavitù nelle piantagioni. Proprio le silenziose e inquietanti piantagioni, i campi e le zone rurali, nonché le case diroccate e povere costituiscono lo scenario del Southern Gothic, che si percepisce pur senza vederlo grazie al sound cupo e angosciante.
Le canzoni Southern Gothic non sono mai complesse o difficili da comprendere, ma inquietano e affascinano proprio come oscure filastrocche che parlano di morte, putrefazione, antichi riti e figure pericolose.
I gusti musicali sono qualcosa di tanto intimo e personale che non posso parlare di questa mia piccola fascinazione per la musica Southern Gothic senza chiedervi cosa custodite voi nelle vostre playlist. Conoscete questo genere? Vi piace? Quale altro genere o sottogenere vi fa impazzire? Scrivetemelo in un commento, non siate timidi e soprattutto non vergognatevi mai di quello che vi piace. Vi emoziona ascoltare chi picchia le rotaie del tram con delle chiavi inglesi? Siatene fieri, se vi fa sognare anche quella è musica 🙂
Se non avete la minima idea di cosa sia la musica Southern Gothic, ma vi piacerebbe sentire qualcosa, vi lascio una piccola lista di cinque canzoni che mi piacciono e che secondo me rappresentano bene il genere. Fatene buon uso!
- Blanche, Superstition
- Delta Rae, Bottom of the River
- Dead Man’s Bones, In the Room Where You Sleep
- The Hat ft. Father John Misty & S.I. Istwa, Angry River
- Whiskey Shivers, Graves
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